Che l’esercizio fisico porti grandi benefici per la salute del nostro corpo è ormai un dato di fatto, ma un recente studio ha confermato che può anche dimostrarsi una preziosa alleata contro l’insorgere di numerose malattie croniche.
In un articolo pubblicato nel Canadian Family Physician, il Dottor Nicholas Pimlott spiega quanto l’esercizio fisico, combinato ad adeguate cure mediche, possa contribuire alla prevenzione e alla cura di numerose malattie cardio vascolari.
Se questa ricerca fosse estesa ad altri generi di patologie, come il cancro e le malattie scheletriche degenerative, si potrebbe iniziare a concepire l’esercizio fisico come una vera e propria medicina in grado di allungare la vita e prevenire molti disturbi. Il Dottor Pimlott parla di una vera e propria “pillola dell’esercizio”, in grado di migliorare la prestazione di ogni sistema dell’organismo.
Certo, l’esercizio fisico non rappresenta una cura specifica, come può essere invece un medicinale, ma questa ricerca ha dimostrato che un’attività fisica mirata può avere la stessa efficacia dei farmaci, per quanto riguarda l’allungamento della speranza di vita, nei pazienti colpiti dalle principali malattie cardiovascolari, e nella prevenzione del diabete.
Gli studiosi hanno analizzato i dati di 16 risultati clinici: dodici frutto di una terapia farmacologica mirata e quattro dell’attività fisica.
La ricerca ha portato alla luce i seguenti risultati:
- Per i pazienti con malattie cardiache a livello coronario, l’esercizio fisico è stato efficace quanto la normale assunzione di farmaci.
- Per quanto riguarda i pazienti con insufficienza cardiaca, solo i diuretici sono stati più efficaci dell’esercizio fisico.
- Per quanto riguarda gli ictus, l’esercizio si è dimostrato 90% più efficace nel ridurre il tasso di mortalità rispetto a tutte le medicine comunemente prescritte dai medici, quali, per esempio, i farmaci anticoagulanti.
- Nei pazienti che stavano sviluppando il diabete solo i farmaci biguanidi si sono dimostrati più efficaci dell’esercizio fisico.
Nonostante i risultati di questo studio siano sorprendenti e rilevanti, è importante valutarli con le adeguate precauzioni: infatti, questa ricerca presenta anche alcuni limiti. Innanzitutto, non si è in grado di determinare se le caratteristiche dell’esercizio fisico, quali la durata, la frequenza e l’intensità, possano influenzare i risultati. Per questo motivo, saranno svolte altre analisi per sostenere l’importanza dell’attività fisica in campo medico.
In Australia, l’importanza dell’esercizio fisico come medicina è stata riconosciuta dal sistema sanitario del paese e i medici si stanno impegnando a prescrivere e consigliare ai propri pazienti gli esercizi da praticare per combattere e prevenire numerose patologie.
Alcuni esperti sostengono che la prescrizione dell’esercizio fisico come medicina avrà benefici limitati a causa della scarsa volontà dei pazienti nel proseguire questo genere di cure. Infatti, uno studio ha dimostrato che circa il 50% delle persone che iniziano un percorso di attività aerobica, smettono dopo sei mesi (Robinson e Rogers, 1994). In ogni caso, la volontà del paziente varia in base al tipo di esercizio da svolgere, alla frequenza con cui questo deve essere praticato e, soprattutto, al supporto che viene dato all’individuo durante questo percorso.
Molti paesi stanno seguendo l’esempio della sanità australiana, cercando di dare maggiore importanza all’attività fisica nel campo medico e nella ricerca contro numerose malattie. Nell’attesa di nuovi studi, cerchiamo anche noi di non trascurare il nostro benessere praticando con costanza l’attività fisica, una vera medicina per la salute del nostro corpo.