Quando parliamo di “stretching” ci riferiamo alla tecnica di allungamento muscolare adottata dagli sportivi prima e dopo un allenamento. Nonostante lo stretching sia molto praticato nel mondo dello sport, ci sono ancora persone che tendono a sottovalutarne l’importanza.
Negli ultimi anni si sono diffuse opinioni contrastanti riguardo allo stretching e, quando arriva il momento di allenarsi, non è facile capire da dove cominciare. Alcuni sostengono che aiuti a prevenire gli infortuni, altri che possa compromettere le prestazioni dell’atleta, altri ancora che debba essere praticato con moderazione e soltanto dopo l’allenamento. Tuttavia, la maggior parte degli studi condotti negli ultimi anni, afferma che chiunque pratichi sport dovrebbe dedicare del tempo all’allungamento muscolare; quest’ultimo, infatti, aiuta a trarre maggior beneficio dall’attività fisica e contribuisce alla salute del nostro corpo. Ma perché lo stretching è così importante? E quando, e in che misura, è giusto praticarlo? Chiariamo insieme ogni dubbio in vista del prossimo allenamento.
Riscaldamento o Stretching?
Prima di svolgere una qualsiasi attività fisica, è importante riscaldare i muscoli per prepararli al movimento. Non bisogna mai iniziare un allenamento con i muscoli “a freddo”, perché c’è il grave rischio di contrarre stiramenti o fratture muscolari.
Il riscaldamento dei muscoli è fondamentale, ma non sostituisce lo stretching, che invece ha la funzione di allungare i muscoli, rendendoli più flessibili. Inoltre, lo stretching, se praticato nella giusta misura, permette di prevenire molti microtraumi muscolari tipici degli atleti. L’allungamento dei muscoli permette alle nostre articolazioni di lavorare al meglio ed è fondamentale per trarre i massimi benefici da un allenamento sportivo.
Affinché lo stretching risulti efficace, è importante tenere a mente alcuni semplici regole:
1. Pratica lo stretching soltanto dopo il riscaldamento: se i muscoli sono stati riscaldati viene scongiurato il rischio di contratture. Si consiglia di eseguire allungamenti dinamici muovendo gambe, braccia, spalle e tronco, in modo da preparare i muscoli all’attività fisica.
2. Non esagerare. Non sforzare i muscoli fino a quando senti dolore, è dannoso e poco produttivo.
3. La giusta durata. Non esiste un modo per determinare la giusta durata e la perfetta modalità dello stretching, esse infatti dipendono dal tipo di allenamento e dalle caratteristiche del singolo atleta. In via del tutto generale, si consiglia di mantenere ogni posizione per 20-30 secondi ed eseguire serie di 2-5 ripetizioni per ogni esercizio, con pausa di 15-30 secondi tra un allungamento e l’altro.
4. Concentrati sulla respirazione. Inspiro quando mi preparo per mantenere la posizione di allungamento, espiro quando assumo la posizione di allungamento.
E dopo l’allenamento?
Terminato l’allenamento, ti consigliamo di praticare alcuni semplici esercizi di stretching statico, che consiste nel tenere i muscoli in tensione in fase di rilassamento, in modo da migliorare la flessibilità dei muscoli e favorire il flusso del sangue in modo da eliminare le tossine ed accelerare il recupero post allenamento.